Caso complesso di pubalgia con un ottimo risultato in sole 5 sedute.
Signore sessantenne che si presenta per pubalgia (dolore interno coscia) presente da alcune settimane.
In genere è una patologia da calciatore e che il solo nome fa “toccare ferro ” come gesto scaramantico e fa iniziare frasi del tipo
- “ci ho messo 8-9 mesi ad uscirne”
- “io l’ho risolta, ma ogni tanto sento che tira”
- ” mi hanno detto di stare a riposo e sperare che si disinfiammi”
In realtà le soluzioni ci sono, se si cerca la causa però!
Torniamo al signore, nessuna causa apparente nei mesi precedenti.
Valuto la postura e annoto gli elementi distonanti:
– scheletrato in metallo (una sorta di dentiera parziale)
– denti estremamente consumati da bruxismo come si vede raramente (riferisce “quando lavoravo, serravo i denti anche di giorno per lo stress”)
– addome torace a botte (come un soldato sull’attenti)
– cicatrice ernia inguinale destra operata da bambino con una depressione importante. Tessuti al tatto duri come una corda.
– a gambe tese mancano 20 cm per toccare terra
Azione correttiva: 3 sedute in cui ho lavorato le aderenze dell’ernia inguinale e gli ho insegnato una corretta respirazione diaframmatica.
Risultato: miglioramento della sintomatologia del 90%, ero molto soddisfatto.
Poi durante una semplice partita a bocce, è tornato il dolore come se non avessimo mai fatto nessun trattamento.
“Cosa manca?” mi sono chiesto…
Eseguo in quarta seduta alcuni test rispetto allo scheletrato: togliendolo migliorano 3 test diversi su collo e schiena.
Penso allora… Bingo! Devo trovare una soluzione (non semplice) con il dentista perché la spina irritativa primaria è lo scheletrato (ora che ho tolto le altre interferenze della cicatrice e del blocco respiratorio)…
Nella settimana sono stato molto impegnato e non l’ho chiamato.
Ho lasciato però come compito un esercizio di stretching specifico e che pochissimi conoscono per le problematiche di pubalgia.
Seduta 5: la soluzione del mistero
La settimana successiva, in 5 seduta ripropongo i test con lo scheletrato per vedere se è cambiato qualcosa. Tutti i test, con mia sorpresa, negativi. Il suo sistema è riuscito a riadattarsi ad una spina irritativa fino a compensarla completamente. La pubalgia è scomparsa al 100%.
Pensandoci a posteriori, aveva perfettamente compensato lo scheletrato per anni…
Questo mi ha permesso di riflettere sul fatto che è vero che va sempre cercata la causa di un problema (ovvero l’elemento perturbante primario), ma con l’avanzare dell’età, un sistema posturale in ipertono “cronico” (effetto di cicatrice, scheletrato, bruxismo, blocco respiratorio) può trasformarsi in causa.
Un effetto che diventa causa primaria.
In questi casi il rischio è di non capire quale sia la vera causa madre (la più perturbante, quella che più è responsabile del dolore) e scambiare una semplice spina irritativa per una causa. Una spina irritativa è un elemento che diventa causa di un dolore solo se il corpo non lo compensa.
E’ bene lavorarci, ma capendo esattamente cosa si fa, perché lo si fa e a che livello si sta agendo.
In assenza del lavoro mirato di stretching globale decompensato avrei probabilmente seguito una strada con il dentista non così corretta.
E questo fa tutta la differenza del mondo in termini di ragionamento e risultati.
Come se per andare a Roma decidessi di passare dal Veneto… forse ti perderesti per la strada.
Come quando arrivi a casa e per un niente scoppia una discussione con tua moglie (o marito che sia).
A chi va portata l’attenzione? Alle scarpe non riposte nella scarpiera o al fatto che uno dei 2 (o entrambi) avete avuto una giornata difficile e le scarpe sono solo l’ultima gocciolina che fa traboccare il vaso?
La domanda che devi farti sempre è: cosa è successo alla mia postura tanto che non riesce più a fare quello che ha fatto fino a ieri, tanto da dovermi mostrare un dolore?
Se no parti da questo, ti faccio i miei auguri… perchè nel 50% dei casi non risolverai il tuo dolore in modo definitivo.
Se conosci qualcuno con un problema di pubalgia, fagli leggere questo articolo, potrebbe essertene grato per sempre!