Le statistiche mostrano come tutti, almeno una volta nella vita, soffriamo di male al collo (cervicalgia) o mal di schiena (lombalgia). Come mai? Siamo fatti male o c’è altro?
La colonna vertebrale è composta da 24 vertebre e tra una vertebra e l’altra c’è un disco che serve per ammortizzare il carico.
Essa è inoltre costituita da 3 curve: quella cervicale e lombare sono due lordosi, mentre quella dorsale (all’altezza delle scapole) è definita cifosi.
Se ci siamo evoluti mantenendo 3 curve, un motivo c’è: le curve della schiena servono a distribuire nel miglior modo possibile il carico verticale che ogni vertebra deve sopportare.
Quando sei in piedi le vertebre subiscono una pressione inferiore a quando sei seduto: nel momento in cui queste curve cambiano, si appiattiscono o si accentuano andando incontro ad un sovraccarico strutturale di qualche area del corpo. Come quando, ad esempio, sei stravaccato sul divano, o quando stai curvo in avanti, o quando esasperi una postura eretta (come nella danza classica).
Chi sono i responsabili di queste alterazioni? I muscoli.
Le ossa, in questo caso le vertebre, subiscono l’azione dei muscoli e quando alcuni di essi si contraggono oltre modo, le curve si modificano; e non c’entra se queste si accentuano (iper) o si appiattiscono (ipo); in entrambi i casi i muscoli sono corti e vanno detensionati se non vuoi che questa tensione diventi un dolore.
La scoliosi è un classico esempio di colonna vertebrale deformata.
Perché i muscoli si contraggono a tal punto da modificare la colonna? Che vantaggio ne hanno? Se vogliamo essere precisi, dobbiamo sottolineare che essi sono dei soldati semplici e rispondono a degli ordini; possono essere numerose le cause che li attivano (iperattivano). Un semplice esempio sono i traumi fisici: quando cadi o subisci una frattura, una distorsione e così via, l’area interessata tende ad irrigidirsi per proteggere la zona traumatizzata.
Avendo grandi capacità di mobilità su più piani, la colonna ha spesso l’abitudine di compensare la rigidità di cui abbiamo appena parlato facendo contrarre alcuni muscoli intorno ad essa; le vertebre così modificano la loro posizione alterando le curve. Come quando in un’azienda di dieci persone una è a casa in mutua e gli altri si caricano anche del suo lavoro.
Un’altra causa che può innescare questo processo è una problematica ad un organo.
Senza pensare a malattie particolari, pensa anche solo ad una pancia gonfia o ad un intestino pigro: essa/o tenderà a spostare il baricentro della persona in avanti. Come compenso otterrò due principali reazioni:
- le spalle si chiudono in avanti; come quando ti senti dire “tieni la schiena dritta!”
- tutta la schiena si flette in avanti; avrai notato sicuramente per strada un vecchietto con questo problema.
In entrambi i casi avrò dei sovraccarichi sulle vertebre che si sono dovute modificare per trovare un nuovo equilibrio.
Come intervenire?
In primis con una tecnica specifica per la causa primaria. Nell’esempio appena citato, non puoi pensare ad un’azione solo muscolare, tralasciando l’intestino; dal mio punto di vista è una follia (e forse se hai navigato un po’ il mio sito web sai già come la penso riguardo all’agire su causa o effetto ).
In terza battuta è importante portare l’attenzione al fattore esperienziale/emotivo.
Ogni giorno viviamo decine di emozioni: ognuna di esse crea una reazione chimica all’interno del nostro corpo proporzionale all’intensità e alla durata dell’emozione stessa. Queste portano quindi i muscoli a tendersi: anche tu hai provato almeno una volta nella vita un periodo di stress in cui ti sentivi “teso come una corda di violino”, vero?
La colonna vertebrale, essendo un sistema unico, ha grandi capacità di compenso e di conseguenza grande disponibilità nel caricarsi di problemi che si trovano in varie zone del corpo. Un po’ come una banca che presta denaro (mobilità) a chi ne ha più bisogno. Quando senti dolore al collo o alla schiena, è come se la banca volesse indietro i soldi e, nel linguaggio del corpo, questo vuole che risolvi la causa.
Va ricordato poi, come elementi che troppo spesso non vengono indagati, siano le cause che ti tengono in balia di un dolore per mesi se non anni. Una deglutizione alterata, una nascita con forcipe, un respiro toracico e non diaframmatico, la cicatrice di un’operazione, un vecchio trauma dimenticato, sono cause da valutare e su cui intervenire per riequilibrare le curve e di conseguenza le tensioni della schiena.
Questo per ritrovare scioltezza, energia e benessere.
Capisci ora che cosa vuol dire analizzare e trattare in modo globale una problematica?
L’ultima volta che hai avuto un dolore o un problema fisico, hai indagato in questo modo per risolverlo?
Spero di averti aiutato a riflettere: per qualsiasi domanda puoi lasciare un commento qui sotto oppure mandarmi un’email.